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L'Ordine risponde a Franca Penasa, Garante delle Minoranze: "I giornalisti trentini non sono asserviti al potere"

15 Luglio 2011

Il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige è rimasto spiacevolmente colpito dall'editoriale pubblicato di spalla in prima pagina sul numero di maggio di Consiglio provinciale cronache, firmato da Franca Penasa e intitolato “Il diritto a una informazione non filtrata”.

Il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige è rimasto spiacevolmente colpito dall'editoriale pubblicato di spalla in prima pagina sul numero di maggio di Consiglio provinciale cronache, firmato da Franca Penasa e intitolato “Il diritto a una informazione non filtrata”. I consiglieri sono rimasti spiacevolmente colpiti perché in quell'articolo si fanno almeno due affermazioni false. Si afferma che “purtroppo, in Trentino come altrove, l’informazione è fortemente influenzata dal potere che, attraverso la leva economica, opera un’azione fortemente penalizzante, in particolare per le forze di opposizione” e si aggiunge che “la facile accusa che ci è stata mossa (anche dalla stampa) di aumentare con questa iniziativa la spesa pubblica, magari quella stessa stampa che omette volutamente di segnalare atti dell’opposizione attraverso i quali si denunciano davvero sprechi milionari di denaro pubblico, dimostra ancora una volta come, anche nel nostro Trentino dell’Autonomia, quello del diritto ad una libera informazione dei nostri cittadini, sia una reale necessità se non una vera e propria emergenza!”
La consigliera Penasa – a nome di tutte le opposizioni – afferma che la richiesta di informare tutte le famiglie con “Consiglio provinciale cronache” sarebbe dettata “dalla valutazione oggettiva della qualità e quantità dell'informazione che passa ai cittadini trentini sull'azione dell'opposizione”. Mi chiedo dove abbia trovato la consigliera Penasa queste valutazioni oggettive. Valutazioni che presuppongono una ricerca, uno studio. Non potrà documentare una affermazione simile, perché, al contrario, abbiamo documentazione e studi – in particolare quelli del compianto Renato Porro, ma anche quelli più recenti dell'Università di Trento – che confermano l'esatto contrario sull'informazione provinciale e regionale.
Basterebbe peraltro – empiricamente – sfogliare le pagine dei tre quotidiani trentini o osservare i telegiornali regionali e ascoltare le radio per leggere e ascoltare quotidianamente le prese di posizione delle minoranze del Consiglio e avere notizie delle loro proposte.
Tralasciamo i passaggi, decisamente semplicistici, per cui ci sarebbe il diritto a una informazione “non filtrata” da parte dei cittadini. Potremmo discutere per giorni su queste affermazioni. Ma saremo disposti a farlo quando gli organi di informazione “non filtrati” della politica saranno sul mercato, a farsi giudicare con le vendite in edicola dai cittadini.
Quello che dice la consigliera Penasa è grave e mette in discussione l'onestà, l'etica, il rigore dei giornalisti trentini tutti. Ed è una presa di posizione che non possiamo accettare e che contesteremo in ogni occasione e in ogni luogo. Se la consigliera Penasa è a conoscenza di episodi di corruzione, di malcostume di qualche giornalista, lo denunci.
Purtroppo da tempo la politica – tutta, non solo quella di opposizione – in Italia come in Trentino, prova una vera e propria insofferenza nei confronti della stampa. Troppi politici vorrebbero degli scrivani  pubblicitari che semplicemente facciano da stenografi a ogni soffio di vento che esce dalla loro bocca. Non funziona così, il giornalismo serio. E in Trentino-Alto Adige, più che altrove, il giornalismo è da decenni caratterizzato per la sua qualità, la serietà, la rettitudine.
Episodi, anche recenti, come l'aggressione di un consigliere provinciale al collega Papayannidis del Corriere del Trentino, sono il segnale di un degrado della politica che non siamo più disposti ad accettare.
Politica e giornalismo hanno entrambi compiti fondamentali per la crescita civile. A nessuno serve avere politici demagogici o giornalisti sciocchi e stenografi. Solo un giornalismo libero di criticare  – anche l'opposizione – è un giornalismo libero e utile ai cittadini. Ogni politico deve sapere che è sottoposto al giudizio dei cittadini grazie al giornalismo che fornisce informazioni sulla vita pubblica. Solo le vere democrazie funzionano così, da secoli.
Per cui sia chiaro, il giornalismo trentino continuerà sulla sua strada, che alla consigliera Penasa e alle opposizioni piaccia o meno.