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Giornalismo: una grande passione non più ripagata

28 Novembre 2022

Nell’indagine promossa dall’Ordine dei Giornalisti del Trentino-Alto Adige/Südtirol la fotografia di una professione che sconta le conseguenze di una crisi economica e di una graduale perdita di autorevolezza e prestigio sociale. L’allarme lanciato nei commenti di chi è precario: di solo giornalismo non si vive più. Un mestiere che però è ancora capace di attirare i giovani e di appassionare chi lo esercita.
I dati presentati in occasione del convegno per i 50 dell’Ordine regionale. La presidente Mair: «C'è un grande bisogno di informazione attendibile e non superficiale. Una società si misura anche sullo spazio e la protezione della pluralità delle voci dell'informazione».

È un grido d’allarme per la professione quello che emerge dall’indagine promossa dall’Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige/Südtirol sullo stato della professione in occasione dei 50 anni dall’istituzione dell’Ordine regionale. La professione giornalistica svolge ancora un forte valore sociale di cassa di risonanza delle istanze delle comunità locali ed è presidio democratico. Ma chi opera nel settore giornalistico trova difficoltà crescenti, sia dal punto di vista della remunerazione e della carriera, sia per quanto riguarda il riconoscimento della professione, la sua autorevolezza nel dibattito pubblico e nella società di oggi. 

«C'è un grande bisogno di informazione attendibile e non superficiale» ha commentato la presidente dell’Ordine regionale Elisabeth Anna Mair alla presentazione dei dati. «Come ci ricordano i commenti emersi nell’indagine da parte di colleghi e colleghe, per svolgere il mestiere di giornalista servono passione e capacità professionali ma anche il rispetto della deontologia che è garanzia per lettori, lettrici e pubblico. La nostra professione è sempre più mortificata da condizioni di lavoro stressanti e precariato. Ma una società si misura anche sullo spazio e la protezione della pluralità delle voci dell'informazione».

L’indagine è stata condotta dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento con il coordinamento scientifico del professor Giuseppe Veltri. Il questionario con 40 domande è stato somministrato nell’arco di due mesi – a fine marzo a fine maggio 2022 – a circa 1700 giornalisti e giornaliste, tra cui 695 professionisti e 1020 pubblicisti. Poteva essere compilato in italiano o in tedesco. 

Composta da due sezioni, l’indagine ha tracciato una fotografia della condizione lavorativa, indagando gli aspetti della retribuzione, della carriera e delle condizioni di lavoro in redazione, compresi gli aspetti legati alle varie forme di discriminazione. La seconda parte è stata invece dedicata al futuro della professione, tra smartworking e prospettive del mondo editoriale

Le iniziative per i 50 anni dell’Ordine regionale dei giornalisti

Il primo atto della due giorni si è tenuto venerdì 11 novembre a Palazzo Geremia con la presentazione ufficiale delle iniziative per i 50 anni dall’istituzione dell’Ordine regionale e la premiazione degli iscritti e delle iscritte all’Ordine regionale da 40 anni davanti a giornaliste e giornalisti. Oltre alla presidente Elisabeth Anna Mair era presente il vicesindaco di Trento Roberto Stanchina, per testimoniare la vicinanza della comunità e delle istituzioni.

Per l’occasione hanno partecipato alcuni tra i più giovani e i più anziani iscritti all’Ordine regionale: Ettore Frangipane, iscritto con maggiore anzianità di iscrizione (nel 1959), Andrea Dalla Serra, studente e pubblicista, il più giovane iscritto (20 anni) e Arianna Burato, la più giovane di iscrizione (30 marzo 2022). Un saluto di Mario Antolini, iscritto più anziano (102 anni) è stato letto da Alberto Folgheraiter, iscritto da 50 anni e già presidente del Consiglio di disciplina.

In occasione della due giorni era presente a Trento anche una rappresentanza di presidenti e vicepresidenti dei vari ordini delle altre regioni italiane, oltre al presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Carlo Bartoli.

Dopo l’inaugurazione della panchina bianca per la libertà di informazione, in Piazza Dante, proprio di fronte al Palazzo della Regione e a quello della Provincia autonoma di Trento, la giornata è proseguita al pomeriggio con il corso di formazione e aggiornamento di carattere deontologico rivolto a giornaliste e giornalisti dal titolo “Tra fake news e lotta alla disinformazione: come cambiano le notizie” che si terrà nell’Aula Kessler del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale. Nel corso, moderato dalla consigliera Alessandra Saletti, sono intervenuti Markus Perwanger, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti; Giuseppe Alessandro Veltri, professore di Sociologia generale al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento; Walter Quattrociocchi, professore di Data Science and Complexity al Dipartimento di informatica di Sapienza Università di Roma; Giulia Boato, professoressa di Telecomunicazioni al Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione dell’Università di Trento.

 

Il programma di sabato

Cuore delle celebrazioni dei 50 anni dell’Ordine regionale, il convegno “1972>2022. Chi eravamo. Chi siamo. Chi saremo” che si è svolto a Trento nella Sala di Rappresentanza della Regione e ha proposto una riflessione sul passato, il presente e il futuro della professione in Trentino-Alto Adige/Südtirol con dati, testimonianze, protagonisti.

La scelta della sede del convegno – il Palazzo della Regione – così come la possibilità per i relatori e per il pubblico di seguire i lavori in italiano o in tedesco con traduzione simultanea sono state intese per rafforzare simbolicamente il legame tra le giornaliste e i giornalisti trentini e quelli altoatesini/sudtirolesi in questa occasione attraverso l’Ordine.

Il convegno si è aperto con il saluto introduttivo della, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino-Alto Adige/Südtirol, Elisabeth Anna Mair, del vicepresidente vicario del Consiglio regionale Roberto Paccher, del vicesegretario del Sindacato regionale Trentino-Alto Adige/Südtirol, Patrick Rina, del presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, e del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. 

La prima sessione è stata dedicata a “Chi eravamo. Una storia di autonomia” con un breve ricordo di come è stato istituito l’Ordine regionale e della storia dei primi anni, affidato ai giornalisti Giacomo Santini, Hansjörg Kucera e alla giornalista Margherita Detomas. A seguire, si tenuta è la premiazione delle giornaliste e dei giornalisti iscritti da 50 anni.

Si è poi entrati nel vivo dell’oggi, con l’analisi della condizione in cui giornaliste e giornalisti si trovano a lavorare nelle redazioni. La seconda sessione “Chi siamo. Una fotografia di oggi” si è aperta con i risultati dell’indagine sullo stato della professione giornalistica commentati poi in una tavola rotonda moderata da Fabrizio Franchi, consigliere Ordine nazionale dei giornalisti.

A seguire, la riflessione si è spostata sulle prospettive della professione con la sessione “Chi saremo. L’informazione cambia: cambiamo il lavoro”. Anche in questo caso la sessione è stata introdotta dalla presentazione della seconda parte dell’indagine dedicata al futuro del lavoro giornalistico e dei media, a cura della consigliera Alessandra Saletti. La tavola rotonda di discussione dei dati è stata condotta da Mauro Keller, consigliere regionale e già presidente dell’Ordine regionale. 

La registrazione del convegno è disponibile in italiano e in tedesco sul sito dell’Ordine regionale.

immagini: 
Giornalismo: una grande passione non più ripagata
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