Caricamento in corso...

Cambiamenti all'Ordine

21 Gennaio 2013

Il 2013 sarà un anno di cambiamenti per l’Ordine dei giornalisti per quanto riguarda due aspetti importanti dell’ordinamento professionale. Il tutto a seguito dell’entrata in vigore di nuove norme riguardanti gli ordini professionali.
Il primo cambiamento sarà il passaggio della funzione giurisdizionale dal consiglio dell’Ordine regionale ad un nuovo Consiglio di disciplina territoriale. Il secondo è l’obbligo della formazione continua per tutti gli iscritti all’Ordine.
Mentre la norma del Consiglio di disciplina entrerà in vigore subito, salvo gli adempimenti formali, per la formazione continua è previsto uno slittamento alla seconda metà dell’anno.
Nell’ipotesi di fare cosa gradita ai colleghi, si riportano in sintesi alcune ulteriori notizie che riguardano le due novità segnalate (cliccare sul titolo) 

Consiglio di disciplina 
A partire dal 2013 cambia radicalmente il modo con cui l’Ordine dei giornalisti valuterà i provvedimenti disciplinari a carico degli iscritti. I “giudici” dei colleghi non saranno più i componenti dei consigli degli Ordini regionali bensì degli appositi Consigli di disciplina territoriali. Saranno formati da 9 giornalisti avanti talune caratteristiche quali anzianità professionale, nessuna sanzione professionale a carico, nessuna carica in altre organizzazioni di categoria, ecc. La loro nomina avverrà per decisione del presidente del Tribunale competente territorialmente su proposta del presidente dell’Ordine regionale.
Ad esaminare i ricorsi non sarà più l’intero Consiglio nazionale dell’Ordine, bensì un collegio di disciplina nazionale eletto dal Consiglio nazionale.
Al consiglio dell’Ordine regionale rimarrà la competenza sulla tenuta dell’albo, la promozione dell’aggiornamento professionale, ma anche l’esame preliminare di fatti e comportamenti rilevanti sotto il profilo deontologico da segnalare poi al Consiglio di disciplina competente.



Aggiornamento professionale obbligatorio per tutti
Per tutti i giornalisti iscritti all’Ordine a partire dal 2013 arriva l’obbligo della “formazione professionale continua”. E’ una buona notizia perché quella del giornalista era l’unica professione priva di obbligo di aggiornamento. E’ una notizia che inquieta molti perché quella di aggiornarsi non è una disponibilità ampiamente e convintamente diffusa nella categoria.
In attuazione della norma l’Ordine nazionale ha pertanto predisposto il “Regolamento sulla formazione professionale degli iscritti all’Ordine dei giornalisti” a cui seguiranno istruzioni ed interpretazioni a chiarimento. Va aggiunto che gli attori principali della formazione saranno gli Ordini regionali.
La domanda è: chi in realtà deve procedere alla “formazione professionale continua”?
La risposta è al quarto comma dell’articolo 2 del regolamento che recita: la formazione “è obbligo deontologico per tutti i giornalisti in attività, iscritti da più di 3 anni”.
Che vuol dire “in attività”? I pensionati sono in attività?
“In attività” in questo caso significa svolgere la professione: non c’entra nulla l’essere “attivi” o “pensionati”. C’entra solo il fare il giornalista.
In realtà il processo di “formazione professionale continua” è meno ostico di quel che appare a prima vista. Il regolamento prescrive l’obbligo di acquisizione in un triennio di 60 crediti formativi, dei quali non meno di 15 in un anno. Nella pratica e semplificando molto, l’acquisizione dei crediti si ha partecipando a corsi, seminari, master, ecc. accreditati dagli Ordini regionali e tali partecipazioni sono molto “valutate” ai fini dei crediti. Infatti un’ora di partecipazione vale due crediti, il che significa che i 15 crediti minimi obbligatori in un anno possono essere acquisti, ad esempio, partecipando ad un convegno o ad un corso di un giorno della durata di sette ore.
E se non ci si aggiorna? L’Ordine regionale “avvia l’azione disciplinare nei confronti dell’iscritto inadempiente” (art.7).